venerdì 26 novembre 2010

Fenomeno italiano triste

Botta (datata 1994):

Discesa in campo del piduista nano plasticato



e risposta (15anni dopo, riassunto di quello fatto[pochissimo] e non fatto[tutto]):

Riassunto di 15anni di lavoro e della situazione politica italiana

Intanto segnalo che abbiamo il presidente del consiglio più vecchio della storia della Repubblica. :-(

domenica 21 novembre 2010

Maroni e Alfano: appropriazione indebita

Il ministro Alfano rivendica la cattura del capo malavitoso di Casale di Principe ed avverte che la caduta del Governo metterebbe a rischio la lotta alla mafia. Vergogna! Il Casalese è stato individuato ed arrestato permezzo delle intercettazioni telefoniche: quelle intercettazioni che il Governo voleva impedire.



Maroni a Matrix si gloria dell'arresto di Iovine. Questo governo, dice, è il governo che davvero, nei fatti, è contro la mafia. Gli arresti, tuttavia, sono resi possibili dal coraggio dei magistrati con cui il governo è in polemica durissima da quando si è insediato e dei poliziotti, che duramente hanno protestato in questi due anni per i tagli con cui le finanziarie hanno reso difficile il loro lavoro. C'è qualcosa di ridicolo e di penoso nel modo in cui Alfano e Maroni si riuniscono davanti alle telecamere per dire “sì al 41 bis per Iovine” come se a decidere una cosa del genere fossero loro e non una legge applicata da un magistrato. Ma c'è qualcosa di davvero sinistro nel modo in cui un giornale (Il Giornale) arriva a raccogliere in prima pagina firme contro l'uomo che con le sue indagini giornalistiche e con i suoi libri, rischiando personalmente, ha dato un aiuto fondamentale a chi, magistrati e poliziotti, ha catturato Iovine: facendo finta di credere (nella pagina successiva) che Iovine sia stato davvero catturato dai ministri che oggi, senza vergogna, tentano di farsi "belli" con il lavoro e il sacrificio degli altri.

mercoledì 17 novembre 2010

L'allarme infondato sugli sbarchi

Secondo un antico detto, la madre delle bugie è sempre incinta. E le bugie, con l’amplificazione dei media hanno effetti anche dopole smentite. pochi giorni fa alcuni giornali (della destra) commentavano il triplice scacco del governo alla Camera sulla esigenza di «impegnare la Libia al rispetto dei diritti umani dei migranti respinti sulle loro coste» rispolverando una antica bugia secondo cui l’ingresso dei clandestini via mare sarebbe stata una invasione e non, come invece è sempre stata, una parte minima di tutti gli ingressi. Il quotidiano Libero titolava a tutta pagina: «Fini ci regala i clandestini», confermando in tal modo che la macchina delle bugie, come la macchina del fango, conta sul “ripetita iuvant”, anche quando si tratta di vere e proprie balle.Daanni il saldo migratorio è intorno alle 400mila unità/anno, mentre gli sbarchi dal canale di Sicilia sono intorno alle 20mila unità/anno, avendo solo nel 2008 toccato il tetto dei 36mila. Cioè tra 5% e 10% del totale. Come è stato possibile che, mentre un consistente flusso migratorio calava sull’Italia da tutt’altre vie - Gorizia e permessi semestrali di ingresso - media e ministri della Repubblica hanno potuto vendere agli italiani la bufala dell’invasione via mare? E come è possibile che la menzogna si ripete quando da anni i dati Istat sulla popolazione ci dicono un’altra verità? È possibile che si dicano tante bugie per difendere il più incivile degli accordi, quello tra Libia e Italia che nega diritti elementari ai richiedenti asilo politico? «La crescita di popolazione residente da 57 a 60,4 milioni tra 2002 e 2010 è stata causata esclusivamente dall’immigrazione», dice l’Istat. E si tratta di migliaia di nuovi immigrati, tra regolari e irregolari, entrati in Italia per una semplice ragione: la forza del mercato, una domanda insopprimibile di braccia dal paese più vecchio del mondo che non fa figli a sufficienza per sostituire i vecchi che vanno in pensione. Persone che continuano ad arrivare malgrado una legge d’immigrazione pessima e un clima reso sempre più xenofobo anche dalle bugie sparse da politici interessati e da media incolti. Nessuna meraviglia che il mercato assorba migliaia di immigrati e che anche in tempi di crisi i posti lavoro italiani siano più a rischio di quelli degli immigrati. Perché unsistema a bassa innovazione come il sistema Italia crea più posti di lavoro umili per gli immigrati, che di qualità per i nostri laureati. E nessuna meraviglia che i Paesi a più bassa natalità d’Europa, come Italia e Spagna, siano anche quelli dove più velocemente sono cresciuti gli immigrati. Seguendo la raccomandazione di Gramsci, se la sinistra studiasse un po’ di più, alcune di queste bugie si potrebbero controbattere meglio.

martedì 2 novembre 2010

Questa è l'Italia, un simil sultanato

È chiaro per tutti, anche a destra, che la festa è finita. Può continuare in privato, naturalmente. Traslocare ad Antigua, in Kenya, nelle dacie o sotto le tende degli amici africani, tra i cactus della Certosa o sotto i baobab del parco di Macherio ma non a Palazzo, non più. Non basteranno cento cloni di Ghedini a dire mavalà per tamponare le falle che si aprono ormai a ritmo di lap dance. Passa Patrizia ecco Noemi, tamponi Ruby ed esce Perla. Bari, Napoli, Milano, Palermo. La rete di reclutamento delle ragazze appare ormai persino agli occhi adoranti di Bondi e Giovanardi per quello che è: un bordello a cielo aperto, si perdoni la definizione tecnica. Tecnica - Ruby era coinvolta fin dal 2009 in un’inchiesta sulla prostituzione a Milano nella quale Nicole Minetti è indagata per favoreggiamento - e sempre più pericolosa. La new entry, Perla, ex assistente parlamentare del senatore Pdl Enrico Pianetta, è un corriere internazionale di droga che sta collaborando coi magistrati. Racconta di un’amica prostituta assidua ospite delle feste presidenziali. La cocaina, schivata per un pelo nel caso D’Addario- Tarantini, ricompare a Palermo. A Milano si indaga intanto sul giro di ragazze e droga nelle discoteche. L’inchiesta un anno fa si imbatte in Ruby e Nicole. Dunque a rigor di logica Silvio B. chiama la questura, il 27 maggio scorso, perché affidi una minorenne già indagata per un giro di prostituzione ad una ex soubrette di sua fiducia poi eletta in consiglio regionale e indagata per favoreggiamento. Ilda Boccassini è impegnata a raccogliere dai vertici della polizia milanese i risvolti di questa interessante vicenda. Si apprende che le ragazze hanno amici potenti - Berlusconi, Lele Mora, Fabrizio Corona - accomunati dalla passione per gli accappatoi bianchi. Figura ingiustamente marginale Michelle, la brasiliana coinquilina di Ruby che avrebbe materialmente telefonato al premier, quella notte, disponendo del suo cellulare privato. In Brasile hanno Dilma Rousseff presidente, noi abbiamo Michelle (ma sui verbali c’è scritto Michele: refuso?). A ciascuno la brasiliana che incarna lo spirito del tempo. Il terzo mondo, con tutta evidenza, siamo noi. Un mondo dove le ragazze che “fanno fortuna” non arrivano alla guida del paese, tutt’al più di un’Audi regalata da Papi. Poi sotto di nuovo in perizoma a ungersi d’olio nel privè, beate loro che possono. Invidiose quelle fuori. Moralisti quelli che non applaudono. In silenzio gli altri. Italia 2010: vince il Brasile 10 a 1. A nessuno sfugge, al di là dei dettagli da mettere a fuoco, quale sia il quadro generale: un paese ostaggio del vorticoso andirivieni dalla camera da letto del presidente con qualche digressione parlamentare a tutela della sua persona dai processi. A destra hanno avuto un’idea luminosa: sostituire Berlusconi con un altro esponente del Pdl. Fare un governo tecnico, sì, ma di destra. Gelmini, per esempio. Non sarebbe fantastica? In subordine gli evergreen Letta o Tremonti, in quest’ultimo caso contenta la Lega. Scacco matto a Fini, pensano. Addio sogni di “governo tecnico” con la sinistra. C’è un esempio inglese: la staffetta Thatcher-Major. Né il Pdl né Berlusconi hanno l’aplomb britannico, però. Prima di uscire di scena così Silvio B. è capace di fare qualsiasi cosa. No, non quelle. Molto peggio.