mercoledì 11 novembre 2015

La lega non perdona...eh no !

Matteo Salvini è il capopartito più vecchio della Seconda Repubblica, anche se riesce inspiegabilmente a spacciarsi per il più nuovo: dei suoi 43 anni di vita, gli ultimi 23 li ha trascorsi a carico di noi contribuenti. Entrò in politica nel 1990, quattro anni prima del giurassico Berlusconi, senz’aver mai lavorato in vita sua (a parte qualche mese in un fast food Burghy, mentre frequentava svogliatamente il primo anno di università, corso di Storia alla Statale, dove in 4 anni regolari e in 16 fuoricorso non arrivò mai alla laurea). Da allora non ha mai mancato una poltrona, passando dall’una all’altra con grande agilità senza mai restare col culetto scoperto: segretario giovanile, cittadino, provinciale e nazionale della Lega, direttore di Radio Padania, consigliere comunale a Milano, deputato ed eurodeputato. La specialità della casa sono le balle a presa rapida: ne racconta a vagonate, selezionando quelle che funzionano meglio. Cioè quelle che suonano bene agli orecchi degli ignoranti(coloro che ignorano) che lo idolatrano e, per essere smentite, richiedono qualche minuto di attenzione e di concentrazione, cosa impossibile da chiedere ai suoi fan. Quando, per esempio, il Sciur Felpa dice che, se governasse lui, chiuderebbe i campi rom e rispedirebbe gli zingari “a casa loro”, tutti se la bevono anche perché sul posto non è mai presente qualcuno dotato di un minimo di competenza a ricordare che i rom e i sinti sono cittadini comunitari e non si possono espellere. O a domandare perché mai, se la soluzione è così semplice, la Lega ha governato l’Italia per 10 anni (con Roberto "Bobo" Maroni due volte ministro dell’Interno e Roberto Castelli alla Giustizia), la Lombardia per 11 anni, il Veneto per 16 anni e Milano per 20, e non s’è mai notato un esodo biblico di “zingari”. Anzi molti campi rom portano la firma di amministratori leghisti o di centrodestra appoggiati dalla Lega, così come i centri di accoglienza per immigrati tipo il Cara di Mineo, lascito indimenticabile del ministro Maroni. Idem per gli immigrati, che continuarono a immigrare indisturbati indipendentemente dal colore del governo. Idem per l’euro: la moneta unica –è il ritornello salviniano – “ci ha rovinati”; peccato che nel 2002, quando l’euro rimpiazzò la lira, al governo ci fossero FI, An e Lega che non fecero nulla contro il vero disastro: e cioè la truffa tutta italiana che dimezzò il potere d’acquisto con il raddoppio dei prezzi, ma non degli stipendi e delle pensioni. Ultimamente, quando la foto del piccolo profugo siriano Aylan morto sulla costa turca, gli ha sconsigliato di insistere sull’equazione profughi=clandestini= delinquenti, il Matteo padano s’è scatenato contro i magistrati cattivi che vogliono punire gli onesti cittadini solo perché sparano ai ladri: poi persino i suoi hanno capito che non siamo nel Far West e che c’è una bella differenza fra la legittima difesa di chi è minacciato di morte armi in pugno e chi prende la mira su un ladruncolo disarmato in fuga. Allora Salvini ha annunciato che avrebbe “bloccato l’Italia per tre giorni ”. Sappiamo com’è andata: hanno abboccato una dozzina di migliaia di persone (di più in piazza Maggiore a Bologna, domenica, non ce n’erano), che lui ha miracolosamente trasformato in 100 mila. E, nel lungo comizio scamiciato, non è riuscito a tirar fuori un’idea nemmeno a pagarla, a parte la constatazione sullo scarso quoziente intellettivo di Alfano: qualcuno potrebbe dire che  se fosse uno sveglio non sarebbe stato alleato della Lega fino al 2011. Intanto a Genova, al processo contro Bossi, Belsito & C. per la truffa allo Stato da 59 milioni sui rimborsi elettorali, detto anche “Lega Ladrona”, il Senatur(Bossi) ha chiamato in causa i suoi successori Maroni e Salvini, chiedendo a quest’ultimo di restituire 40 milioni di “corpo del reato” ancora nelle casse del Carroccio: 13,8 milioni di rimborsi non dovuti furono infatti incassati e spesi dalla Lega anche dopo le dimissioni di Bossi, in base a rendiconti falsi. Una furbata che puzza di ricettazione, e getta una luce sinistra sulla rinuncia proprio di Salvini a costituirsi parte civile. Ora, per parlar d’altro, lo Sciur Felpa(Salvini sempre) dice che “la giustizia fa schifo” perché i giudici hanno scarcerato i giovani appena arrestati per i disordini di Bologna. E Alfano, confermando il giudizio di Salvini, gli va dietro con una frase copiata da Franco Bracardi (“In galeraaaa!”) e dai poliziotteschi anni '60 con Maurizio Merli: “La polizia li arresta, i giudici li scarcerano”. La balla in stereo suona bene, non c’è che dire. Casomai a qualcuno che c’è cascato interessasse sapere perché i giovanotti sono già fuori un giorno dopo l’arresto, glielo spieghiamo noi: non per colpa dei giudici, ma dei politici di destra, centro e sinistra (Lega compresa) che da vent’anni approvano leggi demenziali per assicurare l’impunità a lorsignori spacciandola per “garantismo”. La custodia cautelare è stata modificata infinite volte, sempre per restringerla, fino alla legge Orlando di qualche mese fa (eccezionalmente non votata dalla Lega, ma da Alfano sì) che vieta ai magistrati di convertire un arresto in flagranza di reato in un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per chi è incensurato (come gli arrestati di Bologna) e dunque al processo avrà la sospensione condizionale della pena, cioè non finirà in carcere. Traduzione in italiano: i politici fanno le leggi per salvare dalla galera i loro amici, poi si meravigliano se si applicano a tutti. Se “la giustizia fa schifo”, è grazie a loro. Se lo scrivano bello grosso sulla fronte, o sulla felpa: “Faccio schifo”. 

lunedì 9 marzo 2015

La re-invasione coranica

Sono stanco dei buonisti, relativisti e islamofili nostrani che di fronte alle atrocità perpetrate dai terroristi islamici che sgozzano, decapitano, ardono vivi, massacrano i «nemici dell’islam», puntualmente si affrettano a scagionare l’islam, Allah, il Corano e Maometto e contemporaneamente ci autocolpevolizzano sostenendo che i cristiani sarebbero responsabili di crimini non meno efferati compiuti a partire dalle Crociate, così come gli ebrei (anche se non sono israeliani) avrebbero già quasi del tutto completato il genocidio dei palestinesi. Questo vero e proprio odio nei nostri stessi confronti si sta rivelando il colpo di grazia del tracollo della civiltà profondamente in crisi di quest’Europa sempre più scristianizzata e materialistica, con la prospettiva concreta della sua sottomissione alla dittatura islamica, in un contesto dove sussistono condizioni similari a quelle che portarono all’islamizzazione delle popolazioni delle sponde meridionali ed orientali del Mediterraneo dopo essere state al 99% cristiane per sette secoli (qua wikipedia ci viene fortemente in aiuto con le date). Dopo la morte di Maometto nel 632, gli eserciti islamici sbaragliarono rapidamente prima l’impero persiano nel 637, poi logorarono l’impero bizantino con la conquista di Siria e Palestina (633-640), Egitto (639-646), Gerusalemme (638). La conquista dell’Africa del Nord avvenne dal 647 al 763. Nel 711 iniziò l’occupazione della Spagna protrattasi per ben otto secoli fino al 1492. Nel 718 gli islamici si spinsero in Francia occupando Narbona, Tolosa (721), Nimes e Carcassonne(725),prima di essere fermati a Poitiers (732). In Italia i primi attacchi islamici alla Sicilia iniziarono nel 652 e il controllo stabile sulla Sicilia è durato fino al 1061, mentre solo nel 1190 finisce la presenza islamica nell’isola. Le incursioni islamiche raggiunsero la Sardegna,Amalfi, Gaeta,Napoli e Salerno,il Monferrato,la Riviera Ligure. Nell’813 gli islamici distrussero l’odierna Civitavecchia, avanzarono verso Roma e saccheggiarono la Basilica di San Pietro e la Basilica di San Paolo per due volte(la seconda nell’864).A Bari fondarono un Emirato islamico durato 25 anni a partire dall’847. La Storia ci dice che dalla morte di Maometto nel 632 fino a quando i cristiani cominciarono a reagire organizzando le Crociate a partire dal 1.096, ovvero 464 anni, gli islamici avevano già occupato con le guerre e una lunga scia di sangue le sponde orientale e meridionale del Mediterraneo, la Spagna,la Sicilia e avevano per due volte saccheggiato la Basilica di San Pietro a Roma. Ebbene oggi stiamo assistendo all’espansionismo del terrorismo islamico che occupa militarmente dei territori in Siria, Irak, Libia, Nigeria, Mali, Somalia, Yemen, Afghanistan, Pakistan, Indonesia e Filippine; alla crescente islamizzazione delle istituzioni civili in Turchia,Tunisia,Algeria e Marocco;alla presenza di terroristi islamici europei che sferrano attentati all’interno dell’Europa; alla diffusione di una rete sempre più capillare di moschee, scuole coraniche, tribunali sharaitici, enti assistenziali islamici, siti di propaganda jihadisti, centri studi e di formazione che condizionano le leggi secolari e ci impongono di non criticare l’islam, banche islamiche che supportano questa islamizzazione della nostra società. Eppure quest’Europa è sempre più tentennante su come reagire. Se dovessimo attendere non 464 anni ma anche soltanto 40 anni per deciderci ad intervenire per salvare quel che resterà di cristianità sulle altre sponde del Mediterraneo ma soprattutto per salvarci dal terrorismo e dall’invasione islamica all’interno stesso dell’Europa, sarà decisamente troppo tardi. Non esisteremo più né come società europea né come civiltà laica e liberale dalle radici cristiane. La nostra debolezza l’ha descritta in modo impeccabile monsignor Giuseppe Bernardini, vescovo di Smirne, quando il 13 ottobre 1999, ha raccontato che «durante un incontro ufficiale sul dialogo islamo-cristiano,un autorevole personaggio musulmano, rivolgendosi ai partecipanti cristiani, disse a un certo punto con calma e sicurezza: «Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo; grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo». C’è da crederci, perché il «dominio» è già cominciato con i petrodollari, usati non per creare lavoro nei Paesi poveri del Nord Africa e del Medio Oriente, ma per costruire moschee e centri culturali nei Paesi dell’immigrazione islamica, compresa Roma, centro della cristianità.Come non vedere in tutto questo un chiaro programma di espansione e di riconquista? È un fatto che termini come «dialogo», «giustizia », «reciprocità», o concetti come «diritti dell’uomo», «democrazia», hanno per i musulmani un significato completamente diverso dal nostro. Sappiamo tutti che bisogna distinguere la minoranza fanatica e violenta dalla maggioranza tranquilla e onesta,ma questa, a un ordine dato in nome di Allah o del Corano, marcerà sempre compatta e senza esitazioni. Ecco perché oggi più che mai è necessario conoscere il Corano. «O voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni,essi sono alleati gli uni degli altri. E chi li sceglie come alleati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di ingiusti» (5, 51). «Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate » (4, 89). Sono decenni che la Chiesa promuove, legittima e difende il dialogo con i musulmani. Il risultato concreto è che i cristiani che rappresentavano il 30% della popolazione del Medio Oriente fino al 1945,oggi si sono assottigliati al 3% e continuano a subire un vero e proprio genocidio. Dico che è arrivato il momento di svegliarci dal sonno della ragione con cui ci siamo imposti di non conoscere la verità presente nel Corano, che per i musulmani è Allah stesso.Solo riscattando il nostro dovere di conoscere la verità del Corano potremo salvaguardare la nostra civiltà. Ma forse è già tardi.

lunedì 9 febbraio 2015

Christian Science: La malattia è un’illusione


Parliamo di sette guaritrici sulla falsa riga di "Striscia La Notizia" ? 
Facciamolo.


La malattia è soltanto un’illusione, un errore della mente che va corretto con la preghiera. È quanto sosteneva la fondatrice della più famosa delle sette guaritrici: la Scienza Cristiana. Scriveva Mary Baker Eddy nel 1875: “L’unica vera realtà è Dio. Per guarire dalle malattie è sufficiente cogliere tale verità, mediante la preghiera”. Ancora oggi Scienza e salute è il testo di riferimento per gli adepti che rifiutano la teoria dei germi e di conseguenza le cure della medicina ufficiale. È per questo motivo che Val Kilmer, l’Iceman rivale di Tom Cruise in Top Gun, a quanto dicono amici e parenti, sta rifiutando di farsi curare per un tumore alla gola che l’ha costretto a un intervento alla fine di gennaio. La sua fede per Christian Science gli impedirebbe di fatto di sottoporsi alle terapie, considerate dalla setta inutili, se non dannose. Oltre a Kilmer e il collega Robert Duvall, hanno fatto parte del movimento attori famosissimi come Joan Crawford, Doris Day, Mickey Rooney e Ginger Rogers. Figli di genitori devoti alla Chiesa di Cristo sono stati Robin Williams, Elizabeth Taylor, Audrey Hepburn, Henry Fonda e molti altri.

Christian Science appartiene alla famiglia “metafisica” dei nuovi movimenti religiosi. La sua missione dichiarata è quella di ripristinare il cristianesimo primitivo e il suo elemento perduto di guarigione: Gesù ha salvato non solo l’anima dal peccato ma anche il corpo dalla malattia. A conferma delle sue teorie, pubblica sul sito ufficiale – disponibile in 24 lingue diverse, compreso l’italiano – centinaia di video con testimonianze di guarigioni avvenute semplicemente seguendo gli insegnamenti della Chiesa Scientista. Con la preghiera – si legge – 80 mila persone hanno ritrovato la salute: Rick ha sconfitto il tumore, Sarah la depressione, Whitney addirittura ha recuperato la vista da un occhio danneggiato in un incidente. I video durano poco più di un minuto ciascuno, con primi piani che indugiano sui volti dei fedeli, presentati con il solo nome di battesimo. Una strategia di comunicazione efficace, semplice e diretta, senza imperfezioni. Un piccolo gioiello di marketing. Ma non finisce qui. È possibile partecipare ai servizi religiosi online o chiamando un numero verde, accorgimento per i più anziani, o per i poco avvezzi alle nuove tecnologie. A corredo di un simile impianto ci sono anche una rivista, The Christian Science Journal, il quotidiano Christian Science Monitor e una società editrice che stampa libri sul movimento e i suoi insegnamenti. Negli Stati Uniti sono disponibili 1200 reading rooms (stanze di lettura) gestite da volontari, aperte a chiunque abbia voglia di pregare o immergersi nella lettura dei testi religiosi. Uno degli elementi alla base della teologia di Christian Science sarebbe l’evil thinking che la fondatrice chiamava anche “magnetismo animale malefico”. Tale forza, secondo Eddy, può far ammalare coloro che ne vengono colpiti. Ne fu vittima il marito, morto a causa di questo “mesmerismo” pochi mesi dopo il matrimonio, quando lei aveva solo 23 anni. In un’intervista di quel periodo al Daily Boston Eddy raccontò che organizzava turni di ronde per proteggere la sua casa. A farne parte erano giovani studenti, noti anche come “lavoratori metafisici” che, con la loro attività mentale, cercavano di contrastare i pensieri malefici. Dal 1936, anno di massima espansione, il movimento si è andato riducendo. Negli Stati Uniti ad oggi si contano circa 10mila sedi e 100mila seguaci. 


Il rifiuto delle cure mediche ha procurato non pochi guai agli Scienziati Cristiani. Si stima che dalla fine dell’Ottocento agli ultimi anni 90 almeno 50 persone tra genitori e “medici” del movimento siano state processate per altrettante morti di bambini e adulti con accuse che variavano dalla mancata assistenza all’omi - cidio. In tutti i casi erano state negate le cure mediche, anche per malattie perfettamente curabili. Nonostante le numerose battaglie intraprese dalle associazioni di medici e pediatri americani, rimangono tuttora vaste zone degli States in cui vigono esenzioni dalle leggi per i fedeli scientisti, ottenute grazie all’in - cessante lavoro della lobby di Christian Science che agisce invocando il primo emendamento e minacciando di sospendere i finanziamenti. Come risultato, nel 2014, ben 37 stati prevedevano ancora tali esenzioni nel loro codice civile. Nel 1977 Matthew Swan, 16 mesi, morì per una meningite batterica a Detroit. I suoi genitori, che si lasciarono convincere a non rivolgersi ai medici, fondarono poi l’Associazione Children ’s healthcare is a legal duty , che si batte proprio per contrastare i casi di mancato soccorso ai bambini per motivi etici e religiosi. Tra il 1980 e il 1990 sette coppie di genitori furono processate: quattro vennero condannate, per gli altri ci fu l’assoluzione in appello perché ritenuti in buona fede nelle loro decisioni.

Nei giorni scorsi l’attore americano ha negato di avere un tumore e di essere stato operato. Il primo febbraio sulla sua pagina Facebook è comparso questo messaggio per rispondere alle preoccupazioni dei fan: “Di nuovo, nessun tumore, nessun intervento. Stiamo aspettando i risultati dei raggi-x e seguiremo i consigli del mio dottore, della mia famiglia e del practitioner di Christian Science quando avremo tutti i dati.
Val Kilmer, ammalato da tempo, secondo le indiscrezioni
Poi farò ciò che è meglio e tornerò prima che possiate buttare giù una colonna di gossip su un attore senza lavoro…”. È del giorno successivo invece il lungo sfogo contro Usa Today, colpevole di aver riportato le dichiarazioni della rappresentante della star Liz Rosenberg, che confermavano le voci sulla malattia. Accusando il quotidiano di fare gossip per vendere copie, l’attore ha smentito tutto, raccomandando ai suoi fan di fare riferimento alla pagina Facebook , unica fonte attendibile aggiornata da lui in persona. Tornando al sito l’attenzione viene attirata da un titolo: “Ancora nessuna guarigione? Zittisci l’Anticristo!”. Il link rimanda a una pagina che invita ad abbonarsi alla rivista online: 24 dollari al mese, con modalità di auto-rinnovo.