mercoledì 17 novembre 2010

L'allarme infondato sugli sbarchi

Secondo un antico detto, la madre delle bugie è sempre incinta. E le bugie, con l’amplificazione dei media hanno effetti anche dopole smentite. pochi giorni fa alcuni giornali (della destra) commentavano il triplice scacco del governo alla Camera sulla esigenza di «impegnare la Libia al rispetto dei diritti umani dei migranti respinti sulle loro coste» rispolverando una antica bugia secondo cui l’ingresso dei clandestini via mare sarebbe stata una invasione e non, come invece è sempre stata, una parte minima di tutti gli ingressi. Il quotidiano Libero titolava a tutta pagina: «Fini ci regala i clandestini», confermando in tal modo che la macchina delle bugie, come la macchina del fango, conta sul “ripetita iuvant”, anche quando si tratta di vere e proprie balle.Daanni il saldo migratorio è intorno alle 400mila unità/anno, mentre gli sbarchi dal canale di Sicilia sono intorno alle 20mila unità/anno, avendo solo nel 2008 toccato il tetto dei 36mila. Cioè tra 5% e 10% del totale. Come è stato possibile che, mentre un consistente flusso migratorio calava sull’Italia da tutt’altre vie - Gorizia e permessi semestrali di ingresso - media e ministri della Repubblica hanno potuto vendere agli italiani la bufala dell’invasione via mare? E come è possibile che la menzogna si ripete quando da anni i dati Istat sulla popolazione ci dicono un’altra verità? È possibile che si dicano tante bugie per difendere il più incivile degli accordi, quello tra Libia e Italia che nega diritti elementari ai richiedenti asilo politico? «La crescita di popolazione residente da 57 a 60,4 milioni tra 2002 e 2010 è stata causata esclusivamente dall’immigrazione», dice l’Istat. E si tratta di migliaia di nuovi immigrati, tra regolari e irregolari, entrati in Italia per una semplice ragione: la forza del mercato, una domanda insopprimibile di braccia dal paese più vecchio del mondo che non fa figli a sufficienza per sostituire i vecchi che vanno in pensione. Persone che continuano ad arrivare malgrado una legge d’immigrazione pessima e un clima reso sempre più xenofobo anche dalle bugie sparse da politici interessati e da media incolti. Nessuna meraviglia che il mercato assorba migliaia di immigrati e che anche in tempi di crisi i posti lavoro italiani siano più a rischio di quelli degli immigrati. Perché unsistema a bassa innovazione come il sistema Italia crea più posti di lavoro umili per gli immigrati, che di qualità per i nostri laureati. E nessuna meraviglia che i Paesi a più bassa natalità d’Europa, come Italia e Spagna, siano anche quelli dove più velocemente sono cresciuti gli immigrati. Seguendo la raccomandazione di Gramsci, se la sinistra studiasse un po’ di più, alcune di queste bugie si potrebbero controbattere meglio.

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