mercoledì 22 settembre 2010

La strana energia di Tremonti

Le sparate del ministro sul nucleare.

Tremonti non vuole essere da meno di Berlusconi in fatto di disinformazione. Lo ha dimostrato sulla crisi finanziaria, da lui prima smentita poi paventata e ora riproposta a corrente alternata. Lo ho confermato, in maniera ancora più imbarazzante, parlando di energia all’iniziativa del Pdl di Cortina d’Ampezzo. Riporto integralmente il “Tremonti pensiero”: «Un punto che ci penalizza è quello del nucleare: noi importiamo energia. Mentre tutti gli altri Paesi stanno investendo sul nucleare noi facciamocomequelli che si nutronomangiando caviale, non è possibile.Nondobbiamo credere a quelli che raccontano le balle dei mulini a vento, le balle dell’eolico, vi siete mai chiesti perchè in Italia non ci sono i mulini a vento? Quello dell’eolico è un business ideato da organizzazioni corrotte che vogliono speculare e di cui noi non abbiamo certo la quota di maggioranza ». Come al solito, un misto di parziali verità condito con realtà ignorate, populismo e allusioni. È vero che l’Italia importa elettricità dalla Francia,mail ministro dimentica di dire come e perché. Le centrali nucleari francesi non si possono spegnere e continuano a produrre energia elettrica anche di notte quando c’è menorichiesta. Per questo i francesi sono costretti a svenderla all’Italia che può comprarla a prezzi stracciati. Al contrario la Francia non ha sufficiente elettricità per coprire il suo alto fabbisogno di giorno, al picco della richiesta, ed è costretta a importarla proprio dall’Italia che ha un eccesso di capacità produttiva di energia elettrica. Come è ben noto (Le Monde, 17 novembre) è più la quantità di energia elettrica che la Francia importa di giorno di quella che esporta di notte. Come si vede mezze verità condite da una colossale bugia: l’Italia ha un eccesso di capacità produttiva e non ha bisogno di nuove centrali, tantomeno nucleari. Sull’accusa di malaffare abilmente gettata contro le fonti rinnovabili il ministro dovrebbe sapere che sono i grandi appalti e la scarsa trasparenza ad attirare il rischio di corruzione e di infiltrazioni di organizzazioni criminali. Basta l’esempio della “protezione Civile SpA”, di cui Tremonti e il suo governo hanno la “quota di maggioranza”. Infine, il nuovo Tremonti europeista non può certo ignorare che lo sforzo verso l’efficienza energetica (consumi più efficienti e non più centrali) e l’uso delle fonti rinnovabili sono indicazioni che vengono dall’Europa che ha stabilito l’obiettivo di ridurre il fabbisogno del 20% e di aumentare, contemporaneamente, del 20% la quota di energia prodotta con fonti alternative ai combustibili fossili e al nucleare.Masi sa, per diventare premier occorre superare il maestro! Mi sembra che Tremonti ci stia riuscendo almeno per quanto concerne la demagogia e la superficialità.

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